Tra le mete che vale la pena visitare durante un viaggio in Thailandia c’è di certo il Parco storico di Sukhothai, già da tempo inserito nell’elenco dei siti protetti dall’Unesco per la sua importanza storica e culturale non solo in relazione alla Thailandia ma all’umanità intera.
Foto CC-BY-SA di Tevaprapas Makklay
Il parco archeologico è molto vasto e comprende le rovine della città di Sukhothai, antica capitale del Regno di Sukhothai nel tredicesimo e nel quattordicesimo secolo, oltre ai resti di altre città limitrofe, risalenti più o meno allo stesso periodo. Gli edifici e i monumenti ritrovati in questa area archeologica, situata nel Nord della Thailandia, sono circondati da possenti mura di cinta e rappresentano il maggiore e più importante esempio di architettura Thai del Paese.
Tra le rovine di Sukhothai sono stati individuati ben 26 templi antichissimi, il più grande dei quali è il Wat Mahathat. Gli edifici presentano i primi accenni del nascente “stile Sukhothai”, riconoscibile per stilemi architettonici unici ed affascinanti. Anche le statue del Buddha sono caratterizzate da tratti specifici di questo stile: il naso è lungo ed affusolato, la bocca è delineata con una linea doppia di tradizione Khmer ed il Buddha è, di norma, rappresentato in posizione eretta, mentre cammina o sta in piedi.
Foto CC-BY-SA di Oliver Spalt
All’interno del Parco, visitato ogni ano da migliaia di turisti, si possono ammirare il già citato Wat Mahathat, cioè il tempio reale con annesso cimitero, lo Sra Si Wat, composto da due “Stupa”, ed un’enorme e suggestivo “Prang”, cioè una torre con funzione di reliquiario tipica della Thailandia.
Il sito protetto dall’Unesco, oltre alle rovine di Sukhothai, comprende anche i resti della città storica di Kamohena Pet e, soprattutto, della città storica di Si Satchanm, con i suoi 140 edifici del tredicesimo e quattordicesimo secolo ed il Chedi Chet Thao, un monastero a sette punte tra i più affascinanti di tutta la Thailandia.